“A tavola con noi!” è una iniziativa promossa da Arci Lecce per favorire l’incontro tra rifugiati e richiedenti asilo e i cittadini delle comunità nelle quali risiedono. L’idea è semplice: chiediamo alle famiglie di invitare a pranzo in un giorno festivo uno dei beneficiari di progetti di accoglienza che curiamo in diversi comuni del Salento. Ciò non perché i ragazzi abbiano bisogno di un pranzo o di ospitalità. Non si tratta di una iniziativa “umanitaria”, dato che il loro mantenimento è assicurato dalla nostra associazione all’interno del sistema Sprar, che si occupa di non lasciare queste persone da sole e allo sbaraglio una volta arrivate in Italia.
Invitiamo le persone ad ospitare alla propria tavola un ragazzo o una ragazza migrante con il preciso scopo di fare conoscenza, di ascoltare la loro storia, di fare amicizia, superando i “filtri” che spesso inducono a considerare queste persone semplicemente come stranieri a casa nostra. Chi parteciperà ad “A tavola con noi!” in un giorno festivo a sua scelta avrà l’occasione di ascoltare dalla viva voce di queste persone la loro storia. Di ascoltare un racconto originale delle condizioni in cui si trovavano e che li hanno spinti a migrare. Di rendersi conto di quanto sia lungo il viaggio che hanno intrapreso, del quale siamo abituati a vedere in televisione solo una piccolissima parte: quella dello sbarco sulle coste italiane.
Abbiamo pensato a questa iniziativa perché siamo una associazione che fa della promozione sociale la sua missione e siamo convinti che il contatto diretto tra le persone sia il veicolo migliore per lo scambio culturale. Guardarsi negli occhi, condividere un momento di vita quotidiana, è un passaggio necessario per maturare una corretta opinione su un fenomeno complesso come l’immigrazione. Senza l’esperienza diretta saremmo condannati a rappresentarcelo in maniera mediata, spesso attraverso messaggi che vengono elaborati e diffusi per creare diffidenza, sospetto, paura.
Il nostro contributo ad un dibattito sano sul tema dell’accoglienza, dunque, non può essere che un invito al coraggio di condividere e al piacere di fare amicizia. Perché siamo convinti che il contatto diretto tra le persone resta il veicolo migliore per la crescita di tutti.
“A tavola con noi”, in questi anni, ha consentito a tante persone non solo di conoscersi e apprezzarsi reciprocamente e in alcuni casi si è trasformato in un momento decisivo di inclusione sociale e lavorativa per gli ospiti dei progetti di accoglienza, come dimostra la storia di Bah raccontata nel libretto scaricabile qui. STORIA DI BAH EL hadjou libro