Anche quest’anno il Primo maggio, festa delle lavoratrici e dei lavoratori, arriva nel pieno della pandemia. Un’emergenza sanitaria, economica e sociale, che ha colpito milioni di persone e di lavoratori, rendendole più povere e accentuando le disuguaglianze nel nostro Paese.
Un milione di posti di lavoro persi nell’ultimo anno, senza dimenticare tutte le lavoratrici e i lavoratori che continuano ad essere sfruttati e senza tutele di nessun tipo, dai braccianti vittime del caporalato nel settore agro-alimentare, soprattutto migranti, ai rider, e senza dimenticare quanti un lavoro non ce l’hanno.
Anche la forza lavoro femminile e giovanile sono rimaste in questi mesi le più dimenticate e in crisi.
Per uscire da questa fase drammatica è necessario rafforzare la coesione e la protezione sociale. C’è bisogno che le risorse del Recovery Plan siano utilizzate per affrontare e contrastare questa crisi dando priorità e centralità al lavoro, all’innovazione, alla riforma del sistema degli ammortizzatori sociali.
Per ripartire nel segno della solidarietà e dell’equità.