Sono circa 200 i volumi donati dall’associazione “La Coorte”, che gestisce la biblioteca comunale “Carmelo Bene” di Campi Salentina, ai ragazzi richiedenti asilo ospiti del progetto Sprar di Arci Lecce.
“Un gesto simbolico che per noi ha un valore di benvenuto, per ribadire che la biblioteca è una casa a disposizione di tutti, anche vostra”. Con queste parole i responsabili dell’associazione, che nel giro di un anno hanno ridato lustro a uno spazio bibliotecario in disuso, hanno accolto i ragazzi per donare loro i 200 libri selezionati.
L’idea è nata durante le operazioni di catalogazione e ripristino degli archivi da parte dell’associazione. Tra i libri “dimenticati” c’erano molti volumi di grammatica italiana e testi scolastici vari: un materiale che spesso rimane inutilizzato o lasciato negli scatoloni.
Da lì la volontà di donare i volumi al centro interculturale “Saiba e Boubacar”, sede dei corsi di formazione linguistica, inserimento lavorativo e laboratori artistico-ricreativi per richiedenti asilo ospiti nei progetti Sprar, che si trova a pochi metri dalla biblioteca comunale.
Prima della consegna dei volumi, i ragazzi hanno visitato la biblioteca e i suoi spazi; successivamente, al termine della cerimonia, i rappresentanti dell’associazione “La Coorte”, guidati dagli stessi ragazzi, sono stati accompagnati alla scoperta del centro interculturale.
Una vicinanza che da oggi non è più solo materiale, ma segna un passo importante in tema di integrazione e accoglienza.
Un gesto lodevole che gli stessi ragazzi ospiti nel progetto Sprar hanno voluto omaggiare donando all’associazione i segnalibri e altri manufatti – come prodotti in ceramica e cesti in vimini – realizzati nell’ambito dei laboratori artistici all’interno del progetto Sprar dell’Ambito territoriale di Campi Salentina (che comprende anche i comuni di Novoli e Squinzano).
C’è chi ha voluto ringraziare direttamente, con una lettera scritta di proprio pugno, l’iniziativa lodevole dell’associazione. Come Sacko Oussuby, un ragazzo del Mali di appena 18 anni, arrivato due anni fa in Italia: “Quello che avete fatto per noi è un gesto molto bello e anche molto importante perché ci permette non solo di imparare la lingua italiana ma anche di conoscere la vostra cultura. Tutto questo contribuisce alla nostra integrazione nel paese che ci ospita e ci permette di dimostrare chi siamo veramente”.