Dal 1 Ottobre la campagna di adesioni e tesseramento ‘Più cultura, meno paura’
Il 1 Ottobre inizia la campagna di adesioni e tesseramento Arci 2018/2019 Più cultura, meno paura.
La grafica è di Antonio Mastrogiacomo, Marina Picari, Luca Santarelli e Matteo Testini, vincitori del concorso aperto alle proposte degli allievi RUFA (Rome University of Fine Arts) e di comitati e circoli. «Oggi cresce sempre di più l’ostilità e il timore verso il diverso, per colui che ha tradizioni ed esperienze differenti. La paura verso l’altro è un muro che può cadere solo tramite uno scambio culturale e sociale. La tessera vuole essere uno spunto di riflessione e promuovere l’apertura tra i popoli, perché la cultura è l’unico mezzo in grado di sconfiggere la paura».
La nostra risposta ai tanti aspiranti ‘ministri della paura’, che ci propongono un mondo fatto di muri, segregazioni ed egoiste solitudini sono i nostri circoli e case del popolo, luoghi di cultura, socialità, ricreazione e solidarietà. Si tratta quindi di una campagna che mette al centro i circoli e i nostri valori fondativi.
«La società non esiste. Esistono gli individui», queste parole di Margaret Thatcher persino negli anni 80 dell’edonismo reaganiano sembravano ancora provocatorie, oggi quella visione sembra avere la meglio. Eppure in un momento di crisi come questo, sono proprio le organizzazioni dei cittadini che, di fronte all’arretramento dello Stato, provano a costruire la risposta ai nuovi bisogni. Ed è dimostrato che le persone che fanno parte di reti di solidarietà sociale (associazioni, organizzazioni di volontariato), anche in caso di calo di standard di vita, non subiscono l’isolamento: le reti hanno un effetto di protezione del tessuto sociale dall’impatto della crisi economica.
Questo ruolo all’Arci peraltro è riconosciuto anche fuori dai nostri confini. Proprio i compagni greci ci raccontavano qualche mese fa che per costituire Solidarity for all, la rete sociale di mutuo soccorso in prima linea nel combattere gli effetti dell’esplosione della crisi greca, sono partiti traducendo lo statuto dell’Arci. Questo sarà anche l’anno in cui convocheremo le nostre assemblee a tutti i livelli per adeguare i nostri statuti a quanto previsto dal Codice del Terzo settore, nonché dal nuovo Statuto nazionale della nostra Arci, ora ‘ARCI aps’, con la promozione sociale che si fa spazio anche nel nome.