Nemmeno di fronte all’appello dell’Onu che parla di “imperativo umanitario”, il Ministro Salvini desiste dal riproporre e rafforzare la propria scelta sciagurata di negare lo sbarco alla nave Aquarius, mentre, in queste ore, nuove emergenze si aprono per altri salvataggi effettuati nella notte al largo della Libia, nel Mediterraneo centrale.
Come ha sottolineato Msf, ritardare le operazioni di sbarco vuol dire mettere a rischio le persone più vulnerabili presenti sulle imbarcazioni.
Lo ripetiamo: le decisioni di questo governo, schiacciato sulle posizioni di un Ministro dell’interno come Salvini, non hanno precedenti e segnano una ferita profonda nella storia del nostro Paese, che si è sempre contraddistinto per la solidarietà e ha sempre garantito il soccorso in mare.
Ci auguriamo ancora una volta che non sia questo il cambiamento tanto sbandierato. Occorre reagire con urgenza.
Abbiamo sottoscritto con numerose organizzazioni della società civile italiane, un appello al Governo che chiede un netto passo indietro rispetto a questa scelta scellerata e in queste ore, in molte città italiane, i comitati ARCI si stanno mobilitando, da soli o in rete con altri , per organizzare momenti di protesta e mobilitazione.
Contro ogni frontiera, restiamo umani. #Apriteiporti.