L’ARCI aderisce alla manifestazione del 12 maggio a Roma perché siamo convinti che sia necessario rilanciare con forza la centralità della questione palestinese come la madre di una più ampia questione mediorientale e mediterranea che, con i numerosi conflitti in atto da diversi anni e i morti che hanno prodotto, costituisce già il fallimento della politica negoziale e della diplomazia internazionale.
La Palestina e i palestinesi non sono figli di un Dio minore e nel 70° anniversario della Nakba c’è l’urgente bisogno che sia ripristinato in quella terra il rispetto del Diritto internazionale e della Dichiarazione universale dei Diritti umani.
Sono rimasti inascoltati i molti appelli da tutto il mondo per chiedere che non fosse spostata la sede dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme, così come che il Giro d’Italia non avesse nella stessa Città la sua tappa di partenza: Gerusalemme deve continuare a godere di uno status internazionale così come previsto dalle Nazioni Unite.
Continuano a rimanere inascoltate le numerose iniziative per la fine dell’assedio di Gaza, per lo smantellamento delle colonie israeliane nei territori palestinesi e per il diritto e l’attuazione del ritorno dei profughi palestinesi come previsto dalla risoluzione 194 dell’Onu.
Non sortiscono alcun esito le innumerevoli campagne per la libertà di tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, denunciando una insopportabile condizione per i minori condannati alla reclusione.
Nonostante tutto questo l’ARCI continuerà con forza a battersi perché il popolo palestinese possa avere un proprio Stato libero, democratico e laico, con Gerusalemme capitale.
Roma, 10 maggio 2018